Catalogo di Treviso che non c’e’

Per la mostra “Treviso che non c’è” avevo previsto un catalogo fin dalle prime battute.Ma non sono riuscito ad organizzarlo per tempo. Chiedo scusa a tutti.

Purtroppo (lo si vede anche in alcuni miei dipinti) sono un po’ pignolo, o meglio, attento ai dettagli. Così quello che avevo pensato come catalogo si è trasformato in un libro, con testi e commenti miei e alcune poesie di Emilio Gallina. Inoltre, per chi ha già visto la mostra, non si troveranno solo le immagini fotografiche, ma altro materiale. E qui mi fermo per lasciarvi la sorpresa.

Con questo mio breve articoletto voglio anche qui pubblicamente ringraziare tutti i gruppi e i singoli che hanno partecipato all’evento-mostra. Una partecipazione-collaborazione che segnala ancora una volta che la passione, la cultura, l’arte, il teatro, la musica, la poesia possono stare bene assieme, e producono veri fuochi d’artificio.

Questa è un’occasione buona anche per progettare analoghe iniziative per il futuro. E ci saranno sicuramente.

Treviso che non c’e', altri eventi collaterali

Ho già raccontato gli avvenimenti dei primi due giorni di esposizione, con lo spettacolo teatrale di “TrevisoGraffiti”, la performance di “Pop-Gun” e l’esposizione di costumi di Marar Carraro. Da lunedì 19 a venerdì 23 dicembre si sono succeduti altri interventi artistici, culturali e musicali.

Lunedì ho tenuto una conferenza-lezione sull’Arte da Ridere, un argomento curioso e, devo dire, ancora tutto da scoprire e da approfondire, visto che una buona fetta dell’arte antica e moderna nasce proprio dalla volontà di sorprendere, stupire, far ridere! Nell’arte contemporanea trova sempre più spazio l’immagine incredibile, assurda, che fa davvero ridere. Basti pensare alla serie infinita di immagini presenti in alcuni siti internet, riguardanti la pubblicità, l’invenzione di nuove forme di design, il gioco fatto di rielaborazione dell’arte antica. Tre anni fa, al Liceo “Giorgione” di Castelfranco, dove quest’anno sono tornato ad insegnare disegno e storia dell’arte, ho sperimentato con successo un’attività didattica volta ad approfondire la conoscenza di alcune opere d’arte antica e moderna. Così si è creato un vero set fotografico, dove gli studenti hanno ricoperto i ruoli di attori, costumisti, truccatori, tecnici delle luci, scenografi, fotografi e registi per ricostruire una trentina di dipinti, dall’Ultima cena” di Leonardo all’”Assenzio” di Degas, dai “Tre filosofi” di Giorgione ai “Giocatori di carte” di Cézanne.
Un modo per studiare… giocando. Alla fine, mostra alla Biblioteca Comunale di Castelfranco, con spettacolo musicale-teatrale.
Lunedì, a fare da cornice alla mia lezione, c’è stato un concerto di musica classica, eseguito da due giovani talenti, i fratelli Beatrice e Giovanni Andrea Zanon. I due giovani violinisti (16 e 14 anni) ci hanno stupito per tecnica, maestria, raffinatezza esecutiva, che hanno già raccolto in questi anni successi e premi. Se il buon giorno si vede dal mattino…
La mia lezione si è interrotta a metà per l’intervento-performance del gruppo “Artificio”. Su “Artificio” troverete alcuni articoli in questo stesso blog. Riccardo Pellizzon, armato di rasoio elettrico, è intervenuto sulla mia barba, creando un’opera di body-art.

Martedì 20 dicembre la mostra ha ospitato l’intervento di Francesco Turchetto, presidente della Società Iconografica Trivigiana, che ha proiettato e commentato circa 150 immagini di “Treviso che non c’è più”, con palazzi, vie e piazze della città che oggi non possiamo più vedere, a causa della guerra o di trasformazioni del territorio. Ed una sorpresa finale: alcune rare cartoline di Treviso dell’inizio del 1900, raffiguranti la nostra città trasformata in una nuova “Venezia”, tra canali d’acqua e inserti di mare.

Mercoledì 21, Emilio Gallina ha recitato 12 poesie composte sulle opere esposte, in dialetto trevigiano, accompagnato dal “Duo Eligiò” e dal quartetto “Sliwowitz”, due gruppi musicali composti da giovani chitarriste classiche, veri talenti della musica che hanno già ottenuto notevoli successi a livello nazionale ed internazionale, raccogliendo già una decina di premi. Si tratta di Giulia Liberalato (16 anni) Elena Pozzobon (17 anni), Elisabetta Caon (18 anni) e Giulia Sartor (15 anni).

Giovedì 22 dicembre Palazzo Scotti si è riempito di gioventù musicante. Il secondo intervento del Liceo Musicale “Giorgione” di Castelfranco Veneto (il primo si è tenuto domenica 18 dicembre) ha visto la partecipazione di circa 25 studenti, che hanno eseguito brani di musica antica e moderna, con ogni strumento: dal sassofono al piano, dalle percussioni alla chitarra, dalla fisarmonica al flauto.
Davanti ad un pubblico giunto da tutta la provincia di Treviso e oltre (devo qui ricordare che il Liceo Musicale di Castelfranco è l’unico, assieme a quello di Vicenza, a svolgere questo servizio nel Veneto), si sono esibiti da veri professionisti. Rapidi ed efficienti nell’organizzarsi, coordinati dai loro insegnanti, hanno occupato tutti gli spazi possibili di Palazzo Scotti, sicuramente non abituato ad interventi di questo tipo e con questi numeri. Grande successo e rinnovati complimenti a tutti.

Venerdì 23, in occasione della lectio brevis, ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale,gli studenti di “Artificio” hanno proposto alcuni Flash Mob e Flash Mob Phone per le vie della città, coinvolgendo anche altri gruppi di studenti.

Dopo questa prima fase di eventi collaterali, una pausa dedicata solo alla visione delle opere presenti in Mostra, e a gennaio altri interventi estemporanei musicali ed artistici.

Treviso che non c’e', un vero successo

Non c’è alcun dubbio: la mostra “Treviso che non c’è” oltre a raccogliere consensi e successo di pubblico, segna una tappa fondamentale nella trasformazione del concetto di “mostra”. Non si tratta, infatti, di una semplice esposizione di dipinti, disegni, fotografie, ma si arricchisce degli interventi dei co-protagonisti: enti, associazioni, giovani artisti, musicisti.

Ne hanno parlato i giornali, ampiamente e dettagliatamente. Ne parla la televisione (è di oggi il servizio ricco e piacevole di Maria Pia Zorzi su Rai Regione Veneto). Ed è evidente che il successo lo si deve a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto, partecipando con le proprie capacità professionali e artistiche, trasformando l’iniziativa in un vero evento che non ha paragoni nella storia delle esposizioni trevigiane.

Ottima l’interpretazione del testo “Treviso che non c’è” da parte del Gruppo Teatro “Trevisograffiti”, diretto da Michela Cursi e Aliona Chirita. Devo ammettere che quando ho scritto questo testo non avevo la chiara percezione di come si sarebbe trasformato nelle mani dei giovani interpreti del gruppo teatrale: Michela Cursi, nei panni della critica d’arte, Gabriele Volpato in quelli di Tino Spezza, Fabio Geromel interprete di Antonio, Linda De Prisco nel “megafono” dello spettacolo, Enrico Zanon nei panni di Ivo Noci, Antonio Sanseverino in quelli di Dino Conta, Cristina Celsi per Pina Scalo, Massimo Bassetto nel controllore, guidati alla consolle da Marco Pasetto. Tre quarti d’ora di divertimento, per gli equivoci, l’ironia, la sorpresa degli avvenimenti.

Non credo di aver mai visto un’inaugurazione presentata da un gruppo teatrale. Nessun critico d’arte presente, solo attori e spettatori, per dar vita a qualche cosa che è subito apparso nuovo, inconsueto. Nuovo nel taglio culturale, nuovo nelle forme propositive. Certo, il collante è stato il titolo e le opere fotomontaggio presenti. Una insolita reinterpretazione della città di Treviso, fatta di scorci, piazze, vie, palazzi, assemblati, ricollocati in paesaggi marini e montani, tra prati e boschi, che a Treviso non si sono mai visti.

E domenica la replica dello spettacolo, con inoltre gli interventi musicali degli studenti del Liceo “Giogione” di Castelfranco Veneto, coordinati dalla professoressa Paola Acoleo. Una ventina di ragazzi a suonare brani del rinascimento e del 1900.

Poi la presentazione dei costumi-scultura di Mara Carraro, realizzati appositamente per la mostra, sul tema della “Treviso che non c’è”, con dettagli che richiamano elementi tipicamente trevigiani: dal radicchio alle cupole del Duomo, dallo stemma cittadino ai dettagli della città.

Infine il gruppo teatrale “Pop-Gun” dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, che ha presentato la performance eseguita a Praga in occasione dello Scenofest alla Quadriennale di Teatro. Inusuale e sorprendente le due definizioni che ricorrevano tra gli spettatori del gruppo formato da Elena Bonotto, Gianluca Cataldo, Margherita Curci, Silvia Ferracin, Elisa Lombardo, Ambra Sandrini, Carlotta Targa, Ilenia Tesser, Giulia Zucchetta.

Treviso che non c’e’

Fervono gli ultimi preparativi per l’Evento di fine 2011.

Dal 17 dicembre all’8 gennaio, infatti, presso Palazzo Scotti a Treviso, si svolgerà la manifestazione “Treviso che non c’è”, una mostra di disegni, dipinti e fotografie, frutto del mio ultimo periodo di elaborazione artistica.

La mostra diventa, in questa circostanza, la cornice di altri eventi. A Palazzo Scotti, infatti, saranno ospitati, musicisti, associazioni culturali, conferenzieri, gruppi giovanili del mondo dell’arte contemporanea e del teatro.

Si comincia con il Gruppo Teatro “Trevisograffiti” condotto da Michela Cursi, con la collaborazione di Aliona Chirita, che sabato 17 dicembre alle ore 17, condurrà l’inaugurazione.

Il poeta Emilio Gallina, raffinato cesellatore di rime in dialetto trevigiano, ha prodotto una serie di opere poetiche originali, ispirate alle fotografie ed ai disegni.

Il Liceo Musicale “Giorgione” di Castelfranco Veneto sarà presente con alcuni suoi allievi che eseguiranno un repertorio di musica classica.

Il gruppo teatrale “POP-GUN”, composto da studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia di ritorno dallo Scenofest della Quadriennale di Teatro di Praga, presenterà una inusuale performance.

La Società Iconografica Trivigiana terrà una conferenza sul tema “Treviso che non c’è”: immagini, fotografie, documenti riguardanti la storia della città.

Il Movimento di Arte Contemporanea “ARTIFICIO”, composto da giovani studenti del Liceo Scientifico “Giorgione” di Castelfranco Veneto, proporrà, invece  happening e performance per le vie della città, ed una installazione per la facciata di Palazzo Scotti.

Un’altra installazione artistica troverà posto in Piazza Borsa durante tutto il periodo di esposizione.

Mara Carraro, artista con formazione scenografica e di costume teatrale, presenterà le sue ultime creazioni: due costumi  ispirati a “Treviso che non c’è”.

“Arte da ridere” è, invece, il tema della mia conferenza. Un percorso divertente tra le opere d’arte antiche e moderne.

Altri giovani artisti accompagneranno le singole manifestazioni, con perfomance, happening, esibizioni.

Ricordo che l’iniziativa è patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Treviso.

SERVIAMO IL NUMERO

Performance del 13 aprile 2011 realizzata dalle classi 3H, 4H, 5H del Liceo Scientifico "Da Vinci" di Treviso

13 aprile 2011

Performance delle classi

3a H  –  4a H  –  5a H

Da un’opera di Roman Ondak

Roman Ondak è nato nel 1966 in Slovacchia e vive e lavora a Bratislava.

Nel 2006 la Tate Modern di Londra ha acquistato una sua opera, che consiste nel permesso di organizzare, se necessario, in occasione di una mostra, una fila di persone da piazzare davanti all’ingresso. (!!!)

La performance delle classi 3H, 4H e 5H, partendo dall’idea di Ondak segnala quel sottile disagio che suscita la coda: sia per chi la guarda, sia per chi la vive. I numeri non sono in successione, ma chiamati casualmente dal “regista”.

Una coda che rappresenta la vita. “A chi tocca?” “Tocca a me?” “Che numero hai?” “Io ho il…”

E il “regista” chiama… “Serviamo il numero…”

“Sono io! Sono io!” La gioia traspare, un grande sorriso e si tira un sospiro di sollievo. Sembra un premio! “Cavoli! Era il numero dopo il mio!” “Ci è mancato poco!” “Ma quando uscirà il mio?”

Certo che… anche con l’arte contemporanea bisogna pazientare…

ARTIFICIO – Tutti Artisti

Non tutti sanno che il 10 febbraio 2011 al Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Treviso è nato il primo Movimento di Arte Contemporanea della Scuola, nella scuola.

Si chiama “ARTIFICIO – tutti artisti”, e vuole stimolare nei giovani la creatività, non limitandola al disegno, alla pittura, alla scultura, ma spingendosi verso tutte le più recenti forme di espressive. Installazioni, performance, happening, proiezioni di immagini sono solo alcuni dei generi artistici studiati, “copiati”, rielaborati, realizzati.

In occasione della mostra “Treviso che non c’è”, prevista dal 17 dicembre al 9 gennaio prossimi nella sala espositiva di Palazzo Scotti a Treviso, alcuni esempi di questa moderna arte, spesso scandalosa e irriverente, ma sempre geniale e stimolante, saranno presentati dagli aderenti al Movimento Artificio, studenti dei Licei di Treviso e Castelfranco.

 

inserisco qui di seguito l’articolo apparso sul giornale on-line TrevisoPress

TREVISO Press

articolo di martedì 26 aprile 2011

Al Da Vinci nasce ARTIFICIO

Una sfida degli studenti all’arte contemporanea. E’ questa la caratteristica più significativa del movimento artistico “Artificio – Tutti artisti”, fondato nei giorni scorsi dal professor Fabio Sandrini assieme agli studenti della classe 5H del Liceo Scientifico “Da Vinci” di Treviso. Si tratta del primo Movimento Artistico nato in una scuola e fatto per gli studenti della scuola.

Nella definizione di arte contemporanea sempre più si sottolinea che la tecnica ha perso la sua importanza ed ha lasciato il posto all’idea. Un’opera d’arte si distingue per le novità che trasmette, la sorpresa che ci spiazza o ci meraviglia. Ebbene, da oggi esiste il movimento d’arte “Artificio”, che sceglie il motto “Questo lo faccio anch’io”, imitando, rielaborando, ricreando, e poi inventando opere d’arte prodotto delle idee. Tutti abbiamo idee e quindi tutti siamo artisti. Una sfida all’arte contemporanea che ha trovato un’ottima accoglienza al Liceo “Da Vinci”.

Il Laboratorio Artificio ha già prodotto all’interno del Liceo “Da Vinci” una installazione per la festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia, un’opera di “arte profumata” sullo stesso argomento, una di “arte in cammino”, con un testo sulla scuola riportato su pareti e soffitto di un’aula, sulla cultura, rielaborazione di dipinti del romanticismo francese come “La cattedra della Medusa” desunta da un’opera di Gericault. L’11 aprile lungo i corridoi del Liceo si è svolta la performance “Omaggio al Giappone” a trenta giorni dallo tsunami che ha causato più di ventimila vittime in quella terra. Il 13 aprile “Serviamo il numero…”tratto da un’opera dell’artista Roman Ondak acquistata dalla Tate Modern di Londra. Dal 12 al 16 aprile “Operazione tutti amici” ha visto coinvolto tutto il liceo in una inusuale opera d’arte “per conoscersi meglio”.

Il programma delle iniziative si allunga di giorno in giorno. A breve è prevista la performance “Uomini e donne”, esposizioni di fotografie, interventi in città a Treviso.

TREVISO CHE NON C’E’

Dal sabato 17 dicembre 2011 a lunedì 9 gennaio 2012, Palazzo Scotti a Treviso sarà al centro di un ricco programma di manifestazioni culturali di ampio respiro, in occasione dell’esposizione delle mie opere di pittura, grafica e fotografia.

La manifestazione si configura come un vero e proprio evento che non si limiterà alla semplice presentazione delle opere artistiche, ma coinvolgerà più soggetti ed organizzazioni.

UN MULTIFORME VIAGGIO NELLA REALTA’

In occasione della Biennale di Venezia, che presso Villa Contarini a Piazzola sul Brenta presenta recenti opere di artisti veneti, alle Logge Palladiane sono esposte una quarantina di miei dipinti, realizzati ad olio, acrilico ed acquerello, raffiguranti paesaggi, tramonti, fondali marini, fiori, cieli, animali.

Nelle belle sale del ristorante “Alle Logge” ricavate dalle antiche Logge Palladiane, sono collocate opere che ripercorrono gli ultimi dieci anni della mia avventura artistica.

I dipinti rimarranno esposti fino a marzo del 2012.